Cara Abuelita, trovi sempre il modo di raggiungermi, eh?
Sono passati anni. Ti ho incontrata, ti ho praticata, ti ho studiata. Con questo sito Ayahuasca Italia ti ho dedicato la tesi di un’università che non ho mai frequentato. Una tesi che mi auguro possa informare, nel modo più asettico e distaccato possibile, chi ti vuole incontrare.
Ma non ti basta, vero? Sei venuta a chiamarmi, di nuovo. Sei venuta a Marcon, nella città in cui sono cresciuto e, dopo anni in giro per il mondo, sono tornato a vivere.
So cosa mi stai chiedendo
So che lo sai. Sai che non ho ancora raccontato dei nostri incontri in Italia. Sai che non rispondo a nessuna delle centinaia di richieste che ricevo in cui mi chiedono “Dove posso provare l’Ayahuasca?”.
Sai anche un’altra cosa. Che non ho nessuna voglia di parlarne.
Mi hai insegnato tu ad affrontare la vita guardandola come un percorso aperto. Mi hai confermato che dare fiducia agli esseri umani è un approccio che accompagna il cambiamento, sia nostro che di tutti. Mi hai insegnato a non giudicare.
Ma mi hai anche insegnato ad avere giudizio.
E oggi è uno di quei giorni. Uno di quei giorni in cui si deve fare cio che non si vuole fare ma che è giusto venga fatto. Oggi è il momento di dirvi perché non ho mai risposto alla domanda che continuate a farmi.
Dove posso provare l’Ayahuasca?
Non te lo voglio dire.
Perché la mia esperienza dell’Ayahuasca in Italia non è stata positiva. Gli anni successivi al 2015, dopo aver prarticato il “percorso dello sciamano”, che comprende la preparazione dell’Ayahuasca e l’esperienza in solitaria tra cui la sfidante toma in totale assenza di musica, ho voluto incontrare diversi gruppi che proponevano rituali con l’Ayahuasca in Italia.
Ho partecipato in totale a cinque cerimonie in luoghi diversi con persone diverse.
Tra le cose a cui ho assistito:
- La pubblicità di altre attività durante la cerimonia quando i partecipanti erano in pieno Processing (è il termine scientifico utilizato per descrivere il tempo che trascorriamo con l’Ayahuasca)
- Il pagamento a parte della “seconda toma” cioè il secondo bicchiere di Ayahuasca
- La gestione della crisi di un partecipante da parte degli organizzatori che hanno letteralmente trascinato la persona fuori dalla sala adibita alla cerimonia perché “stava disturbando gli altri partecipanti”
- Essere ripreso dagli organizzatori durante il canto di un partecipante quando stavo cantando una melodia tonale (senza parole) a mo di seconda voce di accompagnamento perché “Non devo disturbare gli altri mentre si esprimono”
- Un giro di condivisione post-cerimonia in cui gli organizzatori aggrediscono verbalmente una partecipante di fatto costringendola tra le lacrime a raccontare uno stupro di fronte ad altre 20 persone
Questa non è l’Ayahuasca che ho conoscuto io. È l’Ayahuasca che NON desidero consigliare.
Perché l’Ayahuasca è le persone con cui partecipi. È un organizzazione che si prodiga per creare un luogo sicuro e per assicurarsi che ognuno possa fare la migliore esperienza possibile. L’Ayahuasca è una persona che guida la cerimonia che ha l’esperienza per gestire una crisi calmando la persona in tempo zero. L’Ayahuasca è una organizzazione in cui chi guida la cerimonia fa solo quello. Chi suona e canta fa solo quello. Chi deve assistere alle persone fa solo quello. L’Ayahuasca è una organizzazione che per gestire 20 partecipanti ha tre assistenti che hanno il solo obiettivo di assistere le persone.
L’Ayahuasca è una organizzazione che se esci e corri c’è una persona che ti viene a prendere e non ti molla per un istante, si assicura che tu stia bene, a perscindere da quale lingua tu stia parlando.
L’Ayahuasca sono le persone. E diverse persone che ho conosciuto in Italia non avevano l’esperienza o l’intento per fare quello che stavano facendo.
Cosa ho imparato
Persone consapevoli ti regaleranno una esperienza di consapevolezza. Persone ignoranti potranno solo regalarti una esperienza di ignoranza. Ma quelle persone il cui unico interesse è un guadagno personale, ti regaleranno una esperienza di bugie, manipolazione e sofferenza.
L’Ayahuasca è stata una delle esperienze più importanti della mia vita. Sono grato di aver partecipato con persone che avevano l’unico obiettivo di contribuire alla crescita del genere umano.
Il mio consiglio?
L’Ayahuasca in Perù è protetta come patrimonio culturale. In Italia è illegale. Siamo di fronte ad un bivio.
Siamo sempre, in ogni momento della nostra vita, di fronte ad un bivio.
Non cercare l’Ayahuasca.
Quando sarà il momento,
sarà lei a trovare te.
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